mercoledì 18 luglio 2012

S'Abba Drucche - Putzu Idu 02 07 2012

Appena sveglio mi rendo conto che il rumore del mare che ha accompagnato il nostro sonno si è intensificato, metto fuori la testa dalla mia tenda, il cielo è nuvoloso ed il mare mosso. Le previsioni che da sabato sera preannunciavano venti da ovest - nord-ovest moderati e mari mossi oggi sembrano aver conferma.


Le condizioni del mare sono ancora accettabili, a riva si è formato un bel frangente, iniziamo a prepararci e aspettiamo di vedere come evolve la situazione. Il mare continua a "gonfiarsi", alla fine decidiamo di partire, ancora adesso, nonostante non si sia creata nessuna situazione di "pericolo", penso che abbiamo preso una decisione sbagliata correndo un'inutile rischio.


Ci prepariamo, giacca d'acqua paraspruzzi PFD,  controllo le cose in coperta, sono pronto, prendo il mare per primo, Roberto mi spinge in acqua, arriva il primo frangente: nonostante avesse già scaricato la sua energia mi travolge, mi rovescio, l'acqua è bassa troppo bassa per "tirare" un'eskimo, con la mano sinistra sento la sabbia e tento un'eskimo con "appoggio" a terra, sono di nuovo pronto e con maggior determinazione affronto il secondo frangente e ancora una volta mi ritrovo a testa in giù, riprovo la stessa manovra e sono di nuovo "fuori" anche se ho perso i pochi metri guadagnati e sono praticamente sulla riva, nuova spinta di Roberto ce la metto tutta riesco a prendere velocità supero il primo frangente e nell'intervallo di calma scarico tutta la potenza della mia pagaia in acqua, arriva il frangente è grande inizio a salire sulla sua cresta sta per rompersi e poi mi trovo sospeso nel vuoto e subito dopo il tonfo della prua che tocca l'acqua, ce l'ho fatta, continuo a pagaiare, sta arrivando un'altro frangente e la cosa si ripete anche questa volta, non so per quale combinazione di "tempo", ma io e il mare siamo "sincronizzati" e riesco ancora una volta a passare, sono fuori. Mi metto a distanza di "sicurezza" dove l'onda non rompe e aspetto Roberto, non riesco a vederlo, passa il tempo e le onde sembrano diventare sempre più grandi, sono preoccupato: è in difficoltà? non riesce a prendere il mare? inizio a pensare ad una possibile strategia da attuare: non posso spiaggiare c'è troppo frangente l'unica possibilità è arrivare a Bosa c'è un porto canale e una parte della spiaggia è ridossata dai venti di maestrale e una volta là cercherò di contattare Roberto poi lo vedo è solo un'istante scompare dietro all'onda poi eccolo di nuovo ce l'ha fatta....


Ci allontaniamo dalla costa, fuori il mare è formato ma le onde sono più dolci, issiamo le nostre vele dobbiamo raggiungere Putzu Idu che si trova dopo Capo Mannu a circa quaranta chilometri da S'Abba Drucche il vento ci aiuta. Passiamo davanti a Bosa, Porto Alabe, la torre di Marinedda, Capo Foghe poi in lontananza ci appare il profilo di Capo Mannu dobbiamo allargarci di più altrimenti non ce la facciamo a passare il capo.




Il tempo passa veloce, ma più ci avviciniamo al capo e più crescono le onde, dobbiamo ammainare le vele non riusciamo a stringer il vento si continua a "sola" pagaia per poter risalire la costa e "superare" Capo Mannu.


Poi in lontananza oltre il capo Roberto vede la vela di un Kitesurf: ci siamo deve esserci una zona "ridossata".....si vede la schiuma dei frangenti, il "kiter" ci viene incontro: attenzione allargatevi di più le onde frangono poco più avanti....seguiamo il consiglio e ci allarghiamo, nel frattempo "sentiamo" la poppa dei nostri kayak sollevarsi, le onde sono incredibilmente alte, non avevo mai visto onde di quelle dimensioni, probabilmente cinque o forse sei o anche sette metri non posso dirlo con certezza,  sicuramente molto meno ma così apparivano ai miei occhi "caricate" dall'emozione e dal punto di vista. Ci lasciamo spingere dolcemente  siamo arrivati a Putzu Idu. Dopo sei ore e mezzo in mare e 37,7 km. finalmente spiaggiamo nella tranquillità del golfo di Putzu Idu. 



Putzu Idu - S'Ena Arrubia (Oristano)  03 07 2012.........







1 commento:

  1. Cari Carlo e Roberto
    è bello leggere il resoconto del viaggio e guardare le foto, l'importante è poter raccontare le pagaiate essendo tutto alla fine andato bene.
    Certo partire da una spiaggia con frangenti ed il kayak carico non è un gioco
    Ciao
    Carminuk

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